La democrazia dei riferimenti contro la politica del “no se pol”

Mimexity è un’associazione di 7 ragazzi che si sono conosciuti da studenti grazie a un paio di concorsi fatti insieme e che hanno un obbiettivo comune: la progettazione, in tutti i sui ambiti.
La democrazia dei riferimenti, lo slogan dell’associazione, racconta in poche parole la loro missione: i riferimenti, se molteplici e accessibili, ci rendono tutti uguali, poiché permettono quell’azione fondamentale nella fase della progettazione che va sotto il nome di scelta.
A quella tendenza tipicamente triestina del “no se pol”, del “no tenimo”, del “no i fa più” e del “no esisti”, rispondono con un convintissimo “nessuno inventa niente, progettare è un lavoro di citazioni, richiami e rimandi”, che è pur sempre una soluzione possibile al non fare.
Per questo motivo, l’associazione intende promuovere la creazione di una struttura ibrida semi-pubblica, simile ad un’emeroteca-biblioteca che permetta la divulgazione di tutte le tematiche inerenti la disciplina della progettazione (in tutti i sui ambiti: dall’architettura all’urbanistica, dall’ingegneria al design, dall’arte alla moda).
L’imput per questa proposta nasce dal recente testo di Antonella Agnoli “Le piazze del sapere“, nel quale l’autrice, opponendosi all’avanzata di forme “facili” di sapere quali Wikipedia, immagina un modello di biblioteca pubblica in cui tutti i cittadini possano riconoscersi, trovare ciò che cercano, incontrare persone con cui condividere passioni collettive.
Ci tengo a precisare che, ancora un po’ dubbioso, la prima domanda che ho posto è quale sia la sostanziale differenza con l’emeroteca di piazza Hortis.
In realtà,mi rispondono, quello che vogliono offrire è un servizio complementare e sinergico.
Innanzitutto la maggior quantità di riviste specializzate ( oltre 2.000 volumi già in loro possesso), permette una maggior completezza di informazione.
Inoltre il nuovo metodo di catalogazione, non più basato sul sistema OPAC , ma sulla suddivisione per argomenti come i TAG dei blog, permette una ricerca più veloce e moderna.
Insomma, in un momento in cui la sorte della biblioteca di facoltà è indecisa fra Gorizia e Trieste, un servizio del genere potrebbe risultare qualcosa di veramente utile.
I ragazzi di Mimexity sono presenti alla Piazza dell’architettura con un bookshop (all’entrata) e una selezione di riviste (nel Salone, subito a destra). Per maggiori info vi consiglio di visitare il loro sito: http://www.mimexity.com
Lorenzo
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11 risposte a La democrazia dei riferimenti contro la politica del “no se pol”

  1. Giulio Messineo ha detto:

    Complimenti ragazzi, vi auguro tutto il bene… ad avercene di giovani con idee chiare e soprattutto con così tanto entusiasmo a Trieste!!!

    Se aprirete veramente questo spazio, vi farò visita sicuramente!!

    Good Luck!

    Giulio Messineo

  2. Sandra Paoletti ha detto:

    Ma avete intenzione di fare un posto pubblico oppure bisognerà iscriversi? perchè io essendo una casalinga poco mi importa di spendere tanti soldi per vedere le vostre riviste, mentre se fosse gratis, per curiosità, passerei qualche volta.
    Dipende se pensate di inserire anche riviste “comprensibili” a chi non è del vostro mestiere.

    Sandra Trieste

  3. Marco M. ha detto:

    Pensate di inserire all’interno della vostra struttura anche riviste slovene e croate?
    Sarebbe un peccato non ci fossero!

    E come pensate di gestire questa struttura?Sono curioso anch’io di capire se si dovrà pagare o meno una quota…e se si di quanto?

    Grazie delle risposte

    Marco M.

  4. Marco Svara ha detto:

    Buongiorno a tutti,

    sono Marco Svara, segretario dell’Associazione Culturale Mimexity. Innanzitutto grazie mille per i Vostri intelligenti ed incuriositi commenti all’iniziativa, sono sicuramente una grande spinta a continuare in questo difficile e tortuoso compito di costruire a Trieste la prima (ed unica) emeroteca ibrida con all’interno più di cento testate nazionali ed internazionali inerenti i temi dell’arte, dell’architettura, dell’urbanistica, del design, della grafica e della moda.
    Veniamo alle Vostre domande:
    – Sandra Paoletti: essendo noi un’associazione culturale senza fini di lucro ed avendo e non avendo a disposizione nessuna risorsa economica (fino ad ora tutte le riviste acquistate o le attività svolte sono state possibili grazie ai risparmi dei singoli componenti del Consiglio Direttivo), il servizio (partendo sempre dal presupposto che dobbiamo ancora trovare una sede) sarà riservato ai soci dell’associazione. Quest’anno la tessera di socio costava solamente 5 euro, il prossimo anno sicuramente non supererà i dieci euro (calcolando che 10 euro è praticamente il costo di un’unica rivista crediamo sia una “spesa” sostenibile). Per quanto concerne la Sua seconda domanda posso garantirLe che ci saranno riviste anche meno settoriali e più a carattere divulgativo/comprensibile, anche perchè uno dei nostri obiettivi è quello di avvicinare al mondo della progettazione l’intera cittadinanza e non solamente tecnici, architetti o studenti.
    – Marco M. : nell’elenco ci sono anche riviste slovene e croate come ad esempio Ambient ed Oris, oltre a quelle della Repubblica Ceca e dell’Ungheria, per rimandere nell’Est Europa. A breve, dopo le vacanze estive, potrà vedere una lista completa delle riviste da noi ipotizzate all’interno del nostro sito. Giusto per agganciarmi alla questione gestione: calcoli che l’abbonamento alle riviste fino ad ora ipotizzate, per un totale di oltre 550 volumi all’anno, si aggira attorno ai 5.000 euro. Questa cifra può sembrare elevata, ma se si pensa alla qualità, alla provenienza, e soprattutto ai prezzi singoli di ogni rivista capirà che un piccolo sacrificio monetario è necessario per iniziare a costruire a Trieste (da sempre città di cultura elevata e promotrice della diffusione della stessa) il più grande archivio in materia in regione. La questione della gestione è una faccenda complicata e complessa al contempo. Si spera, che a termine della manifestazione Piazza dell’Architettura, i professionisti iscritti ai vari ordini (architetti, pianificatori, paesaggisti e restauratori & ingegneri) ed ai rispettivi collegi (geometri), si iscrivano alla nostra associazione appoggiando l’iniziativa, in modo tale da poter coprire il costo degli abbonamenti e darci la possibilità di organizzare anche qualche piccola iniziativa collaterale (conferenze, letture pubbliche, mostre, ecc…). Per quanto concerne la struttura che ospiterà questo servizio (così rispondo anche alla domanda di Giulio Messineo) non posso dirVi ancora nulla. Abbiamo contattato alcuni soggetti locali, presentando l’iniziativa ma nessuno di loro, sembrerebbe, ha a disposizione locali da adibire a questo tipo di servizio. Ribadendo che non siamo in grado di sostenere un normale affitto del mercato privato, continueremo a bussare all’infinito tutte le porte possibili, assicurandoVi che entro l’anno troveremo una soluzione.
    Trovando un locale a costo zero, siamo convinti che riusciremmo a tenere in piedi una struttura del genere, sperando in qualche aiuto delle maggiori Istituzioni interessate da questa iniziativa (prima in Italia).

    Scusate per la lunghezza della risposta ma ci tengo, a nome di tutta l’Associazione, a rispondere nel migliore dei modi a tutte le domande. Grazie ancora del sostegno e dell’interessamento.
    La più grande speranza? Trovare al più presto una sede per dare all’intera popolazione la possibilità di usufruire del nostro patrimonio di testi.

    Per ogni dubbio potete tranquillamente utilizzare questo riuscitissimo (e funzionale) sito oppure contattarci ai recapiti che trovate all’interno del nostro portale internet.

    Buona giornata

    Marco Svara

  5. Pamela ha detto:

    Avete parlato con la biblioteca di piazza Hortis? magari loro potrebbero aiutarvi!

    Sono certa che qualcuno Vi ascolterà! Avete parlato con l’assessore alla cultura Greco?

    In bocca al lupo!

  6. Giulia86 ha detto:

    Come studente della facoltà di architettura sono stra stra contenta della vostra iniziativa visto che la biblioteca della facoltà in materia di riviste è decisamente carente! Ma terrete anche riviste spagnole? Secondo me sono le migliori, purtroppo introvabili!

    Giulia!

  7. Silvia ha detto:

    L’idea è molto bella, secondo me un posto come quello che state pensando sarebbe un toccasana per la città.
    Volevo chiedere se pensate di riuscire ad avere qualche rivista d’oltreoceano, io sono molto interessata all’arte made in USA.

    Buona fortuna!

  8. Giovanni Sacchetti ha detto:

    Buongiorno a tutti

    Sono Giovanni Sacchetti, consigliere dell’associazione.
    prima di cominciare volevo ringraziare tutti coloro che in questa sede e durante il Festival hanno dimostrato interesse per la nostra iniziativa, ci stiamo impegnando al massimo, il fatto che la gente se ne accorga non può che renderci felici.
    rispondo alle domande
    Pamela – Abbiamo parlato con la responsabile della biblioteca Hortis, con l’assessore Greco e con molta altra gente, quasi tutti ci hanno appoggiato, si sono resi disponibili a supportarci, ci hanno incoraggiato e si sono rivelati come persone squisite, tuttavia il sito adatto al nostro progetto non è ancora saltato fuori.

    Giulia86 e Silvia – Volevo intanto premettere una cosa: la lista di riviste che abbiamo al momento è ancora in evoluzione, il mondo editoriale sull’argomento progettazione è così vasto e mobile che probabilmente questa evoluzione non si concluderà mai, e forse questo è un bene, vol dire che abbiamo ancora voglia di scoprire cose nuove.
    Noi vogliamo fornire una visione del mondo della progettazione quanto più globale e completa possibile.

    Giulia86 – Le riviste spagnole sono effettivamente bellissime, io ti dico a memoria quelle che abbiamo, ma sicuramente ne dimenticherò qualcuna: 2G, AV PROYECTORS, ARQUITECTURA IBERICA, A+T, EL CROQUIS, D[X]I…
    Comunque, se pensi che gli spagnoli siano quelli più avanti io ti consiglio di provare a sfogliare riviste come ARCHITOCHE, ARCHITECTURE IRELAND o MD; australiani, irlandesi e bulgari potrebbero stupirti.

    Silvia – Le riviste di Arte contemporanea statunitensi che abbiamo sono THEME, JUXTAPOZ e ARTNEWS, sono tutte e tre molto valide, e riteniamo diano una visione della produzione artistica statunitense sufficientemente completa, se ti interessa abbiamo anche DWELL e METROPOLIS, altre due riviste americane interessanti, ma incentrate sui temi dell’architettura e del design.

  9. Francesco Casati ha detto:

    Ciao ragazzi (se posso darvi del “ragazzi” visto che da quanto appreso siete ancora giovani), intanto complimenti. L’idea è stupenda anche se ho paura che vista la città (e la politica della stessa) difficilmente riuscirete a portarla a termine (qui la politica del no se pol esiste, e finchè rimane questa giunta e questo sindaco, rimarrà).

    Se posso un consiglio: non mollate, nel senso che, se siete seri e capaci come traspare dal vostro sito e dalle vostre risposte, prima o dopo, qualcosa si muoverà. Se avessi io un posto ve lo dare in gestione anche subito ma purtroppo non riesco nemmeno a pagarmi la rata del mutuo!

    Una cosa: libri ne terrete? se si quali?

    Saluti Francesco

  10. Giorgio ha detto:

    Ciao a tutti,

    ma l’ordine degli architetti non avrebbe qualche spazio da destinare ad un’iniziativa degna di nota come la vostra? o l’università di Trieste? Mi sembra così strano che non trovate un posto visto quanti locali in centro città (anche di proprietà degli enti locali) sono in questo momento inutilizzati.

    Parlate direttamente con il sindaco (il prima possibile visto che è in scadenza di mandato!)

    In bocca al lupo, vi seguirò sul vostro sito e non appena avrete una sede verrò a trovarvi molto volentieri

    Giorgio 45 anni, Trieste

  11. Giovanni Sacchetti ha detto:

    La questione della sede è alquanto complessa, sono convinto una vera sede ci permetterebbe di sviluppare i nostri progetti molto meglio di come stiamo facendo ora, discutendo tra noi, ma anche confrontandoci con gente come voi…
    anche noi, girando per la città, vediamo quanti posti stanno a far ragnatele in centro, caro Giorgio, e anche a noi viene rabbia a vedere questo abbandono e degrado ingiustificato, la maggior parte dei posti papabili, purtroppo, è in mano a persone che preferiscono lasciare i locali a marcire piuttosto che abbassare a cifre ragionevoli l’affitto, a prescindere dalla destinazione.
    Enti pubblici e fondazioni varie ci hanno offerto il loro aiuto in qualche occasione, purtroppo i siti disponibili si sono rivelati finora del tutto inutilizzabili per il nostro progetto, inoltre i grandi enti, come regola generale, hanno tempi piuttosto lunghi.
    Ma non ci pensiamo nemmeno a mollare, in fondo, a ben vedere, siamo nati da poco, e abbiamo già fatto abbastanza strada.

    Io sono convinto che un posto, da qualche parte, salterà fuori, ma se così non fosse siamo comunque convinti ad andare avanti, anche affittando una sede di tasca nostra se sarà necessario.

    per Francesco, si, siamo intenzionati a tenere anche libri oltre che riviste, un elenco preciso non è stato ancora fatto in questo senso.

    grazie a tutti per gli incoraggiamenti, insieme ce la faremo!
    Giovanni Sacchetti

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