#Save the Date – Studi Aperti – Spazio Bra11

Oggi, 30 gennaio, alle ore 18 apre le porte alla città lo Spazio Bra11 (via Donato Bramante 11, angolo via San giusto – http://bra11.net/), laboratorio creato dalla coppia Mauro Cosmini e Laura Bonifacio Cosmini, con lo scopo di unire le loro passioni per l’architettura e le forme d’arte in generale;questo spazio infatti permette loro di creare una galleria ed uno spazio multimediale per artisti. Ecco l’intervista che hanno rilasciato per Piazza dell’Architettura:

D: Come, quando e da chi è nata l’idea di costruire lo spazio Bra11? Che consiglio dareste  ad un giovane artista che vuole iniziare il suo percorso nel mondo professionale; aprire un laboratorio può essere un modo per cominciare?

C: Lo SPAZIO BRA11 è nato dalla ricerca di poter assemblare due laboratori assieme, lo studio di architettura di Mauro Cosmini e il laboratorio di disegno-pittura di Laura Bonifacio Cosmini. Ricerca fortunata visto il momento storico e uno spazio dismesso di una lavanderia. Considerato lo spazio si è subito pensato alla possibilità di ospitare anche mostre e altre manifestazioni artistiche. Non soltanto galleria ma spazio multimediale per dare  visibilità ai giovani e meno giovani artisti. In questi due anni si sono alternate mostre di pittura, fotografia, ceramica, sculture e varie collettive anche del laboratorio, presentazione di libri, eventi multimediali con musica e design.

Ad un giovane artista che vuole iniziare il suo percorso in modo professionale consiglieremo di interagire il più possibile con la realtà della sua città e al tempo stesso essere informato e partecipare alle realtà nazionali e internazionali, possibilmente di persona.

D: Quanto è difficile gestire un laboratorio come il vostro al giorno d’oggi? In base a quali criteri scegliete le mostre e gli artisti da esporre? Vi è un filo conduttore nelle scelte? Se si, quale?

C: Per quanto riguarda aprire un laboratorio non credo sia il modo di iniziare per un’artista, in quanto il laboratorio richiede molte ore di lavoro con gli allievi e ci può essere il rischio di trascurare un po’ se stessi,  fermo restando che l’insegnamento porta ad un continuo scambio e reciproco arricchimento professionale ed esistenziale.

Per le esposizioni ci basiamo esclusivamente sulla nostra sensibilità individuale e conoscenza artistica dal passato al contemporaneo. Il filo conduttore è la passione per l’arte.

D: Sostenibilità e riuso sono termini molto inflazionati, rischiano di perdere di significato: la sua definizione di sostenibilità.

C: Per sostenibilità e riuso una metafora:

“Dopo aver tagliato il sigaro toscano ed inumidito un po’ con la punta della lingua, lo accendo con fiammifero svedese ed è subito sensazione di rotondo piacere.

Solo allora getto la fascetta tricolore nel contenitore della carta e il cellophane nella plastica.

Sono piume di civiltà sostenibile”.

Cultura e qualità etica della vita.

D: Questa edizione di Piazza dell’architettura è differente dalla prima, cosa si sente di suggerire per la prossima edizione?

C: Per la prossima edizione di Piazza dell’architettura suggerisco come tema di fondo “Qualità dell’architettura per una qualità della vita”.

Anna Savron

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